Appendice 2:  tabella III

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Tabella III

Il cammino di Dante insieme con Virgilio

(Riferimento: I-2.1)

Qui si espongono i sette giorni in cui Dante e Virgilio stanno insieme nella Commedia. I giorni corrispondono ai Sette giorni definiti in I-2.1.
   Per questa tabella è necessario fare tre commenti che riguardano rispettivamente il primo giorno (commenti A e B), e il terzo giorno (commento C). Abbiamo messo i commenti in calce.
   Dopo le relative date dei giorni è indicato fra parentesi l’emisfero in cui si trovano Dante e Virgilio negli attuali giorni.

Giorno dell’anno 1300, emisfero Posizione nella Commedia, avvenimenti
1:  Venerdì, 8 aprile
Dalla mattina fino a mezzanotte
(Emisfero superiore)
Inferno:  Dal canto I fino al verso 96 del canto VII
Dalla selva selvaggia fino al quarto cerchio con gli avari e i prodighi.
2:  Sabato, 9 aprile
Da mezzanotte fino alle 19.30 circa
(Emisfero superiore)

Inferno:  Dal verso 97 del canto VII fino al verso 75 del canto XXXIV
Dal quinto cerchio con la palude Stige fino al centro del corpo di Lucifero del nono cerchio al centro della terra. Qui Dante e Virgilio passano dall’emisfero superiore a quello inferiore, entrando così in un nuovo giorno, che però è lo "stesso" di quello che hanno lasciato, ma che appartiene tuttavia a un altro sistema di calendario, quello dell’emisfero inferiore.
3:  Sabato, 9 aprile
Dalle 7.30 di mattina circa fino a mezzanotte
(Emisfero inferiore)
Inferno:  Tra i versi 76 e 136 del canto XXXIV
Dante e Virgilio lasciano Lucifero e cominciano la salita attraverso la galleria sotterranea che conduce al Monte Purgatorio.
4:  Domenica, 10 aprile
Tutto il giorno
(Emisfero inferiore)
Inferno:  Fine del canto XXXIV
Dante e Virgilio continuano la salita e arrivano finalmente, verso l’alba, al pertugio del Monte Purgatorio.
Purgatorio:  Dal canto I fino al verso 12 circa del
canto IX.
Dal pertugio del Purgatorio fino alla valle dei principi dell’Antipurgatorio. Qui Dante s’addormenta.
5:  Lunedì, 11 aprile
Tutto il giorno
(Emisfero inferiore)
Purgatorio:  Dal verso 13 circa del canto IX fino all’ultima parte del canto XVIII
Dal sogno con l’aquila, durante il quale Dante è trasportato da Santa Lucia alla porta del Purgatorio vero e proprio, fino alla conversazione con l’abate del monastero San Zeno di Verona nel quarto girone. Dante s’addormenta.
6:  Martedì, 12 aprile
Tutto il giorno
(Emisfero inferiore)
Purgatorio:  Dall’ultima parte del canto XVIII fino al verso 93 circa del canto XXVII
Dal sonno con la seconda gran visione nel Purgatorio (quella con la femmina balba) fino alla parte inferiore della scala del Paradiso Terrestre. Dante s’addormenta per la terza volta nel Purgatorio.
7:  Mercoledì, 13 aprile
Notte e mattina
(Emisfero inferiore)
Purgatorio:  Dal verso 94 circa del canto XXVII fino al verso 48 circa del canto XXX
Dal sonno con la visione della bellissima Lia fino al momento in cui Dante s’accorge che Virgilio l’ha lasciato, dopo l’incontro con la sua Beatrice nel Paradiso Terrestre.

Si osservi che il cammino di Dante continua naturalmente anche dopo, e più precisamente: Verso mezzogiorno del 13 aprile lascia il Paradiso Terrestre in cima al Monte Purgatorio per "gire im Paradiso", insieme con Beatrice. Nel pomeriggio del 14 arriva finalmente al cospetto di Dio.
   Si aggiunge che, dato che il cammino di Dante ebbe luogo nel periodo intorno all’equinozio, che nel 1300 accadde il 21 marzo (vedi per es. Moore, The date assumed ecc., p. 177), si definiscono con qualche approssimazione le seguenti ore per il giro cronologico nei rispettivi regni dell’oltretomba:

–   nell’Inferno Dante e Virgilio non vedono naturalmente il sole ma nelle indicazioni del tempo e delle costellazioni del cielo Dante si riferisce generalmente a quello che vale in Italia, e cioè: levata del sole alle 6, tramonto alle 18.00;

–   nel Purgatorio: levata del sole alle 6, tramonto alle 18.00. Con la differenza che, quando è mezzanotte nel Purgatorio, in Italia sono le 9 di mattina; il che dipende dal fatto che il Purgatorio si trova proprio sotto a Gerusalemme; ricordiamo ancora una volta Moore, The date assumed ecc., stessa pagina.

Ecco ora i commenti A-C di cui abbiamo parlato sopra:

A.  Quale sarà il primo giorno del cammino di Dante insieme con Virgilio?
Come sappiamo, Dante si era smarrito nella selva selvaggia già qualche tempo prima di dirigersi verso il colle della salvezza. È possibile pertanto che le sue parole "Nel mezzo del cammin di nostra vita ecc." riguardino anche qualche giorno prima dell’8 aprile. A commento della prima terzina della Commedia William Vernon scrive per es.: "7th April, Thursday, all night" (Vernon-Inf., I, p. l). Ma sarà sempre la mattina dell’8 aprile che incontrerà il suo Maestro, giorno che quindi rappresenta il primo giorno di Dante insieme con Virgilio.

B.  La data dell’8 aprile come il giorno del venerdì santo del 1300.
Sappiamo che il cammino di Dante incominciò il venerdì santo del 1300 (per l’anno, il 1300 e non il 1301, vedi I-2.1, sez. A). Ma non siamo assolutamente sicuri che questo venerdì coincida proprio con l’8 aprile, che rappresenta il venerdì santo storico. Può darsi infatti che Dante prendesse invece il 25 marzo come il "suo" venerdì santo, data che allora sarebbe una sorta di "’ideal’ Good Friday" (Moore, The date assumed ecc., p. 146). Il motivo per tale scelta sarebbe stato, in tal ipotesi, che Dante volesse ricorrere "to the traditional date of March 25 as being that of our Lord’s crucifixion" (ibid.). Qui non intendiamo entrare in argomento; pensiamo invece sia sufficiente citare dall’edizione Lucchi della Commedia (p. 18): "Riescono perciò inutili tutte le discussioni per decidere se il giorno speso da Dante nel tentativo di salire il monte era il 25 marzo o l’8 di aprile. Nel 1300 entrambi i giorni erano di venerdì."
   Tuttavia, oggi pare che i critici siano per la massima parte concordi nel collocare il giorno della salita di Dante nella data dell’8 aprile del 1300, opinione che abbiamo adottato anche noi.
   A chi volesse approfondire le nozioni in questa materia tanto piena di complicazioni raffinate, si raccomanda di consultare il già citato saggio di Edward Moore (The date assumed ecc.).

C.  Il terzo giorno come una ripetizione del secondo in conseguenza del passaggio dall’emisfero superiore a quello inferiore.
Come si vede nella tabella, il terzo giorno è una ripetizione del secondo, ciò che richiede un commento.
   Verso le 19.30 del 9 aprile Dante e Virgilio, giunti al Cocito in fondo all’Inferno, si stanno preparando per affrontare l’ultimo ostacolo dell’Inferno, che è Lucifero. Dante s’avvinghia al collo di Virgilio, e quando Lucifero apre le sue ali, il Maestro s’appiglia al pelo di Lucifero per scendere giù per le sue costole; arrivato al punto centrale di Lucifero, che è anche il punto di mezzo della terra, Virgilio si capovolge e continua a muoversi nella stessa direzione, sempre aggrappato al corpo di Lucifero e sempre con il peso di Dante che gli si è avvinghiato al collo. Ma ora salgono, perché hanno lasciato l’emisfero superiore (settentrionale) e sono entrati in quello inferiore (meridionale ossia australe). Ed è di nuovo mattina. Vernon commenta questo curioso passaggio "all’indietro" nel calendario: "The poets are now in the Southern Hemisphere, and it is morning in place of the evening they have just left" (Vernon-Inf., I, p. lvii). Insomma, un passaggio al "giorno prima".
   Per la questione poi se il nuovo giorno debba identificarsi con il 9 oppure con il 10 aprile, ecco per es. la posizione assunta dallo stesso Vernon: "I prefer to follow Dr. Moore ... and the late Sir Frederick Pollock in thinking that the change of time had been backwards, and that the hour is now 7.30 on the morning of Saturday, Easter Eve, wich day in the other Hemisphere they had already spent in passing through the lower Circles of Hell" (ibid., vol. II, p. 651). La ragione per cui si debba scegliere l’alternativa di andare all’indietro nel calendario è che sarebbe poco verosimile, secondo fra gli altri Moore, che Dante avesse accettato di consumare il più glorioso giorno, forse, di tutto l’anno ecclesiastico, cioè il giorno della Pasqua, in un "gloomy passage through ’the lower parts of the earth’" (Moore, The Time-References in the Divina Commedia, London 1887, p. 55). Aggiungiamo che questa è naturalmente l’opinione più diffusa ancor oggi.

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