Digressione I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI XVII XVIII
Indice I parte II parte III parte Digressioni Tabelle Piante Elenchi Bibliografia
Digressione XII
Il salmo 118 e il graduale Sederunt principes
Sul legame linguistico tra il graduale Sederunt principes (che si cantava in chiesa la mattina del Sesto giorno quando è morto Malachia) e il salmo 118 della Vulgata.
(Riferimento: I-2.2.5.10, nota 2)Per il confronto abbiamo diviso il canto (secondo il testo a p. 414 del Nome) in quattro parti (a-d). Quindi:
Per evitare eventuali malintesi ricordiamo che del Liber Psalmorum c’è anche un’altra versione: quella del 24 marzo 1945 ("novam versionem latinam Instituti Biblici a Pio XII pro uso liturgico approbatam, die 24 martii 1945"; vedi la bibliografia). In questa versio la numerazione dei salmi è per lo più diversa, sicché al nostro salmo 118 della vecchia versione corrisponde il numero 119 di quella moderna, e così via.
Sederunt principes Dal salmo 118 a) Sederunt principes et
adversus me loquebantur,
b) iniqui. Persecuti sunt me.
Adjuva me, Domine
c) Deus meus salvum me fac
d) propter magnam
misericordiam tuam
Etenim sederunt principes, et
adversus me loquebantur; (v. 23)
Iniqui persecuti sunt me,
adiuva me. (v. 86)
Tuus sum ego; salvum me fac, (v.94)
Misericordiae tuae multae,
Domine; (v. 156)
Va pure aggiunto che esiste una novissima versione dei salmi, quella della cosiddetta Nova Vulgata (vedi sempre la bibliografia). In questa nuova versione, in cui si usa la numerazione della versione del 1945, il testo dei salmi corrisponde in primo luogo alla versione originale, sebbene ci siano non pochi passi che seguono la versione del 1945 o appaiono addirittura in una forma latina del tutto nuova.
Per quanto riguarda il verso 25 della vecchia versione del salmo ("Adhaesit pavimento anima mea") il verso che Dante sente pronunciare arrivato al quinto girone del Purgatorio (I-2.2.5.10, punto B2) possiamo comunque aggiungere che nella versione del 1945 (salmo 119) si legge: "Prostrata est in pulvere anima mea", e nella Nova Vulgata (salmo 119 (118)) le parole suonano: "Adhaesit pulveri anima mea". Ma di queste nuove versioni le anime avare del quinto girone sapevano naturalmente ben poco.