Digressione IX

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Digressione IX

Riverenza filiale, paterno affetto e fretta nell’incontro tra il Discepolo e lo spirito ardente

Sul curioso fatto che l’incontro definito tra Adso e Ubertino sembra in qualche modo "consumato" nel loro secondo incontro nella chiesa dell’abbazia.
(Riferimento: I-2.2.5.2, commento finale)

Il Terzo giorno dopo compieta Adso incontra di nuovo Ubertino, ossia lo "spirito ardente" della struttura NR: "Trovai infatti Ubertino alla statua della Vergine. Mi unii silenziosamente a lui e per un poco finsi (lo confesso) di pregare. Poi ardii parlargli" (Nome, p. 224). (In base all’analisi del primo incontro abbiamo definito l’elemento omologo NR/DC 7.)
   In questo nuovo incontro si possono identificare (almeno) due punti di contatto con lo "spirito ardente" della struttura DC, Brunetto Latini. Per farlo ritorniamo al canto XV dove Dante racconta l’incontro con il suo vecchio maestro. I punti riguardano: 1) la riverenza quasi filiale da parte del Discepolo (Adso e Dante) verso lo spirito ardente (Ubertino e Brunetto), il quale a sua volta dimostra un affetto paterno verso il Discepolo; 2) la fretta da parte dello spirito ardente verso la fine dell’incontro stesso.

1)  Per il primo punto (la riverenza filiale e l’affetto paterno):

·  Il nome della rosa:  Dopo il primo silenzio, Adso prese ardire e cominciò a parlargli:

"Padre santo," gli dissi, "posso chiedervi luce e consiglio?"
   Ubertino mi guardò, mi prese per mano e si alzò, conducendomi a sedere con lui su di uno scranno. Mi abbracciò stretto, e potei sentire il suo alito sul mio viso.
   "Figlio carissimo" disse, "tutto quello che questo povero vecchio peccatore può fare per la tua anima, sarà fatto con gioia." (Nome, p. 224)
·  La Divina Commedia:  Dante ci racconta l’inizio dell’incontro con Brunetto: "I’ non osava scender della strada / per andar par di lui; ma ’l capo chino / tenea com’uom che reverente vada" (Inf., XV, 43-45).
   Più avanti nel canto esprime il proprio dolore per il fatto che Brunetto è morto, dicendo: "’Ché ’n la mente m’è fitta, e or m’accora, / la cara e buona imagine paterna / di voi quando nel mondo ad ora ad ora / m’insegnavate come l’uom s’etterna’" (vv. 82-85).
   Ascoltiamo anche le parole paterne di Brunetto all’esordio dell’incontro: "’O figliuol mio, non ti dispiaccia / se Brunetto Latino un poco teco / ritorna indietro’" (vv. 31-32). E qualche verso dopo ripete le parole affettuose: "’O figliuol’, disse" (v. 37).

2)  Per il secondo punto (la fretta da parte dello spirito ardente):

·  Il nome della rosa:  Al termine del colloquio Ubertino dimostra fretta: "’Vai via ora,’ mi disse in fretta, ’ti ho detto quello che volevi sapere. ... Vai, e sia lodato il Signore’" (Nome, p. 234).

·  La Divina Commedia:  Dopo aver indicato a Dante il nome di alcune delle persone più note che si trovano nella sua zona del sabbione, Brunetto s’interrompe ad un tratto:

"Di più direi; ma ’l venire e ’l sermone / più lungo esser non può ... / Gente vien con la quale esser non deggio: ..." / Poi si rivolse, e parve di coloro / che corrono a Verona il drappo verde / per la campagna; e parve di costoro / quelli che vince, non colui che perde. (Inf., XV, 115-124)
Per concludere. Considerando anche il secondo incontro tra Adso e Ubertino si possono quindi definire due altri punti di contatto con la struttura DC, all’infuori di quelli già definiti in I-2.2.5.2, fine, e con l’ultimo di essi (la fretta) si potrebbe dire che il primo incontro tra Adso e Ubertino sia portato a termine (o consumato) perché in questo modo viene coperta anche la fine dell’incontro della Commedia, e cioè: la fretta di Ubertino, che conclude il secondo incontro con Adso, rispecchia a modo suo la fretta dimostrata da Brunetto alla fine dell’incontro con Dante.

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