I-2.2.5.7

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I-2.2.5.7.  ELEMENTO OMOLOGO NR/DC 12

Un incontro tra il Maestro e un suo connazionale

A.  OGGETTO DELL’ANALISI
Due incontri che si sono verificati tra il Maestro delle rispettive strutture e un suo connazionale. Definizione degli incontri:
   Nel pomeriggio del Quarto giorno Adso assiste a un incontro tra Guglielmo e un gruppo di frati minori (la legazione in visita all’Abbazia):

... dirò piuttosto della legazione dei frati minori, che avvistai per primo, correndo subito verso il monastero per avvertire Guglielmo.
   Il mio maestro lasciò che i nuovi arrivati entrassero e fossero salutati dall’Abate secondo il rito. Poi andò incontro al gruppo e fu una sequenza di abbracci e di saluti fraterni. (Nome, p. 292)
In questo gruppo c’è un certo Ugo da Novocastro ovvero Hugh from Newcastle. L’incontro da definire è precisamente quello che si verifica tra Guglielmo e quest’Ugo da Novocastro.
   L’incontro corrispondente DC è quello che avviene tra Virgilio e Sordello, il trovatore mantovano, nel secondo ripiano dell’Antipurgatorio:
"Ma vedi là un’anima che posta / sola soletta inverso noi riguarda: / quella ne ’nsegnerà la via più tosta." / Venimmo a lei: ... Ella non ci dicea alcuna cosa, / ma lasciavane gir ... Pur Virgilio si trasse a lei, pregando / che ne mostrasse la miglior salita; / e quella non rispuose al suo dimando, / ma di nostro paese e della vita / c’inchiese; e ’l dolce duca incominciava / "Mantova...", e l’ombra, tutta in sé romita, surse ver lui del loco ove pria stava, / dicendo: "O Mantovano, io son Sordello della tua terra!" (Purg., VI, 58-75)
B.  ANALISI COMPARATIVA
Giorno e ora degli incontri (B1) – La relazione di connazionalità tra le persone che s’incontrano (B2) – Modo in cui si verificano gli incontri (B3) – Definizione dell’elemento omologo NR/DC 12 (C).

B1.  GIORNO E ORA DEGLI INCONTRI
L’incontro fra Guglielmo e Ugo avviene dopo mezzogiorno del Quarto giorno. Per il giorno, cfr. il capitolo dell’episodio: "Quarto giorno, sesta".
   Per l’indicazione dell’ora rimandiamo al manoscritto dove Adso precisa il tempo dell’episodio: "Era già trascorsa l’ora della mensa" (Nome, p. 292). E per l’ora della mensa, cioè del pasto, s’intende proprio il tempo intorno a mezzogiorno. Se poi quest’ora della mensa era già trascorsa, arriviamo a definire l’ora dell’incontro come qualche tempo (mezz’ora, un’ora, qualche ora) dopo mezzogiorno. In ogni modo quest’ora che cerchiamo di definire deve certo accadere nella prima parte del pomeriggio.
   L’incontro con Sordello è riferito nel canto VI del Purgatorio. Avviene cioè nel Quarto giorno del cammino di Dante.
   Per la determinazione dell’ora ci fa comodo ricorrere direttamente a Vernon, che dice semplicemente: "It is now the early afternoon" (Vernon-Purg., I, p. xl).

·  Gli incontri accadono nel primo pomeriggio del Quarto giorno.

B2.  LA RELAZIONE DI CONNAZIONALITÀ TRA LE PERSONE CHE S’INCONTRANO
Come ben sappiamo Guglielmo era inglese. Però, se vogliamo definire con maggior precisione la sua provenienza, sarà utile ricorrere alle seguenti parole di Adso inserite nella descrizione della persona di Guglielmo, nella parte introducente del libro: "... pur se il viso allungato e coperto di efelidi – come sovente vidi di coloro nati tra Hibernia e Northumbria – poteva talora esprimere ..." (Nome, p. 23). Da queste parole, in particolar modo "di coloro nati tra Hibernia e Northumbria", si capisce bene che Guglielmo era oriundo della parte settentrionale della Gran Bretagna, al livello della Contea del Northumberland (Northumbria).(1)
   La provenienza di Ugo è facile da stabilire; è insita nel suo nome: Ugo da Novocastro, ossia Newcastle, capoluogo della Contea del Northumberland.
   Avendo così stabilito la provenienza di ambedue, possiamo constatare che essi hanno una provenienza uguale: provengono cioè tutti e due dalla parte settentrionale della Gran Bretagna, al livello della Contea Northumberland. Sono insomma dei connazionali. Per sottolineare ancora questa relazione di connazionalità fra di loro, si può allegare un commento sul modo di parlare di Ugo che Adso fa quando tutti sono a tavola a discutere, dopo l’incontro stesso: "intervenne un commensale, che sentii poi chiamare come Ugo da Novocastro, dall’accento affine a quello del mio maestro" (p. 294). Si ammette naturalmente che tale commento da parte di Adso non è un indizio sicuro che il loro accento più o meno uguale fosse dovuto proprio al fatto che i due provenissero dalla stessa parte (settentrionale) della Gran Bretagna; sottolinea in ogni modo la loro affinità linguistica, sia essa indizio di una provenienza comune da una regione circoscritta della Gran Bretagna, oppure solo un segnale che fossero ambedue degli "inglesi". Comunque sia, il commento di Adso serve benissimo a ribadire la loro connazionalità, in stretto senso o in via più generale.
   Dalla storia sappiamo che Virgilio era mantovano, nato com’era nel piccolo villaggio di Andes, nei pressi della città lombarda nell’Italia settentrionale; nel Donatus auctus si legge per es.: "P. Vergilius Maro Mantuanus parentibus modicis fuit ... natus est ... in pago qui Andes dicitur et abest a Mantua non procul" (p. 8); cfr. anche queste parole di Virgilio stesso: "Mantua me genuit" (ibid., p. 18) (è la famosa iscrizione sulla sua tomba napoletana).
   Per la provenienza di Sordello, ecco ancora una volta le sue parole dirette a Virgilio: "O Mantovano, io son Sordello / della tua terra!" (Purg., VI, 74-75).
   Dunque, in questo momento s’incontrano due mantovani, due connazionali.

·  In tutti e due i casi quelli che s’incontrano sono dei connazionali provenienti da una stessa parte settentrionale di una provincia geografica.

Precisiamo che l’espressione "provincia geografica" si usa qui in senso esteso, includendovi anche grandi territori come l’Italia o la Gran Bretagna.

B3.  MODO IN CUI SI VERIFICANO GLI INCONTRI
Se vogliamo definire il modo in cui avviene l’incontro fra Guglielmo e Ugo basta rimandare alla citazione nella definizione dell’incontro NR: "Il mio maestro lasciò che i nuovi arrivati entrassero e fossero salutati dall’Abate secondo il rito. Poi andò incontro al gruppo e fu una sequenza di abbracci e di saluti fraterni" (Nome, p. 292). Possiamo quindi concludere che l’incontro avviene con abbracci e saluti cordiali. Aggiungiamo che non c’è motivo per dubitare che fra questa "sequenza di abbracci e di saluti fraterni" non s’inserisca anche uno scambio di abbracci e saluti fraterni tra Guglielmo e Ugo; tanto più che, come abbiamo visto nel punto B2, questi due erano dei connazionali.
   Per sapere il modo in cui si verifica l’incontro fra Virgilio e Sordello abbiamo due testimonianze: a) "e l’un l’altro abbracciava" (Purg., VI, 75); b) "Poscia che l’accoglienze oneste e liete / furono iterate tre o quattro volte ..." (VII, 1-2). Da questi due passi concludiamo che l’incontro avviene con abbracci e saluti cordiali.
   Come commento a parte sulla rarità o meno degli incontri, si osservi che anche se molti incontri seguono lo schema dei "cordiali abbracci e saluti", tale tipo d’incontro fra Guglielmo e un’altra persona si verifica solo due volte nel Nome della rosa: l’incontro definito qui e l’incontro con Ubertino nella chiesa il Primo giorno (Nome, p. 56); e in tutti e due i casi riusciamo a connettere questi incontri del Nome della rosa con altrettanti incontri cordiali nella Commedia di Dante, fatto che pare sia un indizio che gli incontri stessi non siano stati inseriti nel romanzo senza calcolo da parte dell’autore.
   Per quanto riguarda gli incontri di Virgilio con altre ombre durante il cammino insieme con Dante, si registra questo solo caso con evidenti "cordiali abbracci e saluti". (Si esclude qui l’incontro con Stazio che vuole abbracciare i piedi di Virgilio dopo che Dante gli ha rivelato l’identità del suo maestro, ma che viene esortato da Virgilio stesso a non farlo (Purg., XXI, 130-132).)
   Insomma, sebbene gli incontri NR e DC abbiano un andamento che è del tutto normale per incontri del genere, gli incontri stessi sono delle rarae aves nelle due strutture d’origine, quali sono descritte da Adso e Dante rispettivamente. In combinazione poi del fatto che si verificano tra due connazionali, gli incontri divengono unici nelle loro rispettive strutture d’origine. A ciò si può anche aggiungere la relativamente buona corrispondenza temporale che deve escludere l’arbitrarietà del legame tra di loro.

·  Gli incontri si verificano tra cordiali abbracci e saluti.

C.  DEFINIZIONE DELL’ELEMENTO OMOLOGO NR/DC 12
Nel primo pomeriggio del Quarto giorno il Maestro incontra un connazionale che proviene dalla stessa parte settentrionale di una provincia geografica. I due si abbracciano e si salutano cordialmente.

Nota

(1)  Ma dirà qualcuno, nel nome di Guglielmo c’è l’epiteto di Bascavilla, e ciò sembra indicare piuttosto una provenienza dalla parte meridionale del territorio britannico; infatti, secondo l’autore stesso di The Hound of the Baskervilles (ed. Penguin, London 1986), Baskervilles è un villaggio (immaginario) situato nella Contea del Devonshire nell’Inghilterra meridionale. Sia pure: noi accettiamo tale contraddizione, perché in questo caso sono le parole di Adso che valgono ("di coloro nati tra Hibernia e Northumbria"). Ma, constatato ciò, possiamo continuare a riflettere domandandoci se non esista, dopo tutto, alcun legame segreto fra Bascavilla (Baskervilles) e la regione intorno al Northumbria (Northumberland), dove è nato Guglielmo. Curiosamente tale legame sembra di fatto esistere. Nel libro di Doyle uno dei protagonisti, a parte naturalmente lo stesso Sherlock Holmes, è un certo Sir Henry Baskerville; e di questo nobiluomo si legge che in un soggiorno a Londra abitava in un albergo il cui nome era proprio Northumberland Hotel: "He layd an envelope upon the table, and we all bent over it. ... The address, ’Sir Henry Baskerville, Northumberland Hotel’, was printed in rough characters" (p. 34). In tutti e due i libri c’è quindi un certo signor Bascavilla che ha delle simpatie particolari proprio per Northumberland.

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