I-2.3

Cap. I-1.1   I-1.2   I-1.3   I-1.4   I-2.1   I-2.2.1   I-2.2.2   I-2.2.3   I-2.2.4   I-2.2.5.1   I-2.2.5.2   I-2.2.5.3   I-2.2.5.4
I-2.2.5.5   I-2.2.5.6   I-2.2.5.7   I-2.2.5.8   I-2.2.5.9   I-2.2.5.10   I-2.2.5.11   I-2.2.5.12   I-2.2.5.13   I-2.2.6   I-2.3   I-3
Indice   I parte   II parte   III parte   Digressioni   Tabelle   Piante   Elenchi   Bibliografia

I-2.3.  RIASSUNTO DEI CAPITOLI FIN QUI TRATTATI DELLA PRIMA PARTE, DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA OMOLOGA NR/DC, CONCLUSIONE DEL CAPITOLO

La struttura omologa NR/DC (1)  –  Conclusioni preliminari (2)  –  Tre riassunti (3)  –  Avvenimenti (scene, episodi, momenti) (3A)  –  Oggetti ed altre cose inanimate (3B)  –  Personaggi, animali ed altri esseri (3C)  –  Potenzialità creativa della struttura omologa definita (4).

1.  La struttura omologa NR/DC
In questa prima sezione del capitolo faremo un riassunto di tutti gli elementi omologhi definiti nei precedenti capitoli, elementi che nella loro totalità formano la struttura omologa NR/DC. Abbiamo così:

– STRUTTURA OMOLOGA NR/DC –

1 elemento di base + 18 elementi complementari
(Per l’indicazione delle trombe apocalittiche si riferisce alla digressione XVI.)

1.  Elemento omologo 1 (di base):  I Sette giorni
Durante sette giorni consecutivi dei primi tre decenni del Trecento (i "Sette giorni") accade che due persone, un maestro (il "Maestro") e un suo discepolo (il "Discepolo"), stiano insieme in un territorio chiuso e fatale, oggetto della divina punizione (il "Territorio fatale"). Lì accade, durante i giorni di permanenza, una serie di vicende mirabili e tremende.

2.  Elementi complementari:

2.1.  Elemento omologo 2:  La persona del Maestro
Il Maestro è un uomo sui cinquant’anni, alto di statura e di salute cagionevole. Ha una buona istruzione matematica e di medicina, conosce molto bene il latino e il greco. Ha una mente filosofica ed è esperto di cavalli, ha esperienza processuale giuridica, ha fatto una predizione prodigiosa intorno a un cavallo ed ha reputazione di essere uomo sapiente.
   Il suo nome, in una forma latina, è riconoscibile in una configurazione di queste lettere: G,L,S,V,V,E,I,I.

2.2.  Elemento omologo 3)La persona del Discepolo
Il Discepolo è una persona a cui accade, all’età di circa 18 anni, di avere un incontro con una giovane donna in un ambiente illuminato. L’incontro avviene in uno spazio di tempo che comprende le ore 3-4 tradizionali dopo il tramonto. Nell’incontro si verifica una consumazione del suo amore da parte della giovane. Nell’atto stesso della consumazione lui vede una luce brillante. La giovane rappresenta il primo amore terreno per lui ed è innominata. Nel corso dell’incontro, capita a una persona che ivi rappresenta l’amore, di piangere, di presentare un aspetto pauroso e di pronunciare parole di cui l’amante non capisce che una piccola parte. All’inizio della scena c’è la presenza di qualcosa di carne e sangue inviluppato in una tela sanguigna.
   Il Discepolo si è aggirato per qualche contrada d’Italia inclusa la Toscana, allo scopo di apprendere bene il volgare italiano.
   In una delle prime tre notti dei Sette giorni accade al Discepolo di avere una forte reazione emozionale che lo fa svenire e cadere come un corpo morto.
   Nella forma latina, caso genitivo, il nome del Discepolo è riconoscibile in una configurazione delle lettere D,N,S,A,I.

2.3.  Elemento omologo 4:  Il Territorio fatale
Il Territorio fatale è un territorio circoscritto in cui sono riconoscibili:
   1)  una mole (la "Mole") con queste caratteristiche: al suo piano superiore si trova il Paradiso Terrestre; guardata da certi punti sembra innalzarsi verso il cielo; rispecchia nella sua costruzione i numeri santi 3, 4, 5, 7, 8;
   2)  un pozzo situato in linea retta con l’asse centrale della Mole comprendente il Paradiso Terrestre; il pozzo è da definire come una sorta di pozzo di giganti; è privo di accessi;
   3)  una galleria sotterranea (la "Galleria sotterranea") che conduce alla Mole; l’inizio della galleria è posizionato sotto la Mole stessa; per entrare nella galleria bisogna toccare un rappresentante della Morte;
   4)  una porta monumentale che è situata nella parte occidentale dello stesso territorio e che rappresenta, per chi viene da fuori per via terra, la sola porta d’ingresso.

2.4.  Ciò che accadde prima dei Sette giorni:

Elemento omologo 5:   La persona caduta (Tromba 1)
Prima dei Sette giorni si è alla presenza di una persona che è immersa nel ghiaccio in fondo ad un abisso, sotto il Paradiso Terrestre del Territorio fatale. Questa persona è caduta dall’alto per punizione dei suoi peccati di superbia. Prima della caduta era avvenente, dopo la caduta presentava un brutto aspetto.
   Ha nella sua personalità due lati particolari: lato diabolico e lato femminile. È gravato in senso figurato dal peso del mondo, è fonte di gocce cocenti ed è anche portatore di luce.
   L’Inferno rappresenta, su un piano figurato o meno, un suo domicilio. Il luogo dove si trova la persona caduta puzza e si nota la presenza di oggetti che hanno l’apparenza di fuscelli di paglia. Sul luogo spira un vento gelido e forte.

2.5.  Ciò che accadde durante i Sette giorni:

Elemento omologo 6):  La visione dei tre esseri orrendi
Il Primo giorno, tra le 6.00 e le 13.00, il Discepolo ha una visione di una serie di esseri che incutono paura o spavento e che rappresentano i tipi del leone ruggente, della magra lupa bramosa e della lonza. Nella scena della visione si possono anche identificare rappresentanti della lussuria, dell’avarizia e della superbia.
   La scena della visione è divisa in due parti: la prima parte è caratterizzata da una superficie che si eleva in alto (la "Superficie elevata"), sulla quale si possono identificare tre animali terribili e alla cui sommità si vede della luce; la seconda parte è un luogo dal carattere di selva oscura e tale da riuscire ad intimorire il Discepolo fino a renderlo quasi confuso su come essa fosse davvero. Le due parti definite sono orientate grosso modo sull’asse est/ovest.
   Il Discepolo è, nella scena, diretto verso la Superficie elevata e ha il sole alle spalle.
   Alla fine della visione il Discepolo si accorge della presenza del Maestro, che durante la visione è rimasto del tutto silenzioso.

Elemento omologo 7:  L’incontro con lo spirito ardente
In uno spazio temporale che va dalle 12.00 del Primo giorno alle 6.00 di mattina del Secondo giorno il Discepolo e il Maestro incontrano uno spirito ardente. Prima d’incontrarlo hanno lasciato un luogo silvestre e una landa disperata.
   L’inizio dell’incontro è strutturato in base a questo schema: da una posizione inferiore lo spirito ardente guarda con attenzione Maestro e Discepolo che gli si avvicinano; si verifica da parte dello spirito ardente un atto di riconoscimento di uno dei due che conosce da molti anni, seguito da una breve esclamazione dove c’è anche un momento di meraviglia; lo spirito ardente tende una mano calda verso il Discepolo; questi scruta la faccia di lui.
   Durante l’incontro lo spirito ardente inveisce contro i dirigenti della stessa città di cui è cittadino.
   Lo spirito ardente ha una settantina di anni e ha il dono della profezia, ciò che dimostra al Discepolo; è un personaggio famoso e ha influenzato il modo di esprimersi di Dante Alighieri; vive sotto la regola di doversi prosternare nei momenti dovuti e ha un nome che è riconoscibile in una configurazione delle seguenti lettere: B,N,R,T,E,O,U.

Elemento omologo 8 La morte nel sangue (Tromba 2)
Il Secondo giorno, tra le 4.00 e le 6.00 di mattina, il Discepolo vede una persona morta immersa nel sangue. In vita il morto sapeva bene il greco e aveva una buona conoscenza della filosofia di Aristotele; aveva nella sua personalità un lato venatorio. Muore dopo aver ingerito una sostanza micidiale che a quanto pare gli ha provocato grandi ed improvvisi dolori.

Elemento omologo 9La rissa tra due persone volgari
Il Secondo giorno, fra le 9 circa e le 15, il Discepolo e il Maestro assistono a una rissa con insolenze e parole turpi fra due persone volgari. La rissa prende l’avvio dopo che uno dei rissanti ha fatto intendere che l’altro manda cattivo odore (il "rissante dal cattivo odore"). Durante la rissa si scambiano allusioni a un passato oscuro dell’altro.
   Il rissante dal cattivo odore parla con una bocca sconcia, ha una lingua falsa e si è insinuato su false premesse nel luogo dove abitano coloro che l’hanno accolto; è uso ad essere in compagnia di una donna seducente, senza però congiungersi con lei.

Elemento omologo 10:  Il corpo nell’acqua (Tromba 3)
Il Secondo giorno, tra le 17.00 e le 18.00, si assiste a una scena con una persona viva immersa nell’acqua, in fondo ad una costruzione sul Territorio fatale. Per designare con un solo simbolo concettuale la persona immersa si può usare il "frutto".
   Il nome della persona può essere identificato con una combinazione delle lettere B,G,R,A,E,I,O.

Elemento omologo 11La discesa per entrare per la prima volta nella Galleria sotterranea
Il Secondo giorno, tra le 18.45 e le 19.30 circa, il Discepolo e il Maestro scendono una scala con una decina e più di scalini per entrare per la prima volta nella Galleria sotterranea.
   Dopo la discesa il Discepolo si turba davanti alla vista di membra appartenenti a uno o più rappresentanti della Morte; poi sente il rumore di una corrente di qualcosa di vivo che è capace di rodere e il cui percorso si protrae fino all’ultimo piano della Mole.

Elemento omologo 12Un incontro tra il Maestro e un suo connazionale
Nel primo pomeriggio del Quarto giorno il Maestro incontra un connazionale proveniente da una stessa parte settentrionale di una provincia geografica. I due si abbracciano e si salutano cordialmente.

Elemento omologo 13Apparizione e fuga di un animale che rappresenta il diavolo
Il Quarto giorno, tra le 19.30 e le 23.30 si assiste all’apparizione improvvisa di un animale che rappresenta il diavolo e che fugge subito dopo essere scoperto. Sono presenti alla scena guardie reali armate. Il luogo della scena è incassato tra grandi pareti ma aperto da un lato.

Elemento omologo 14:  La morte per terra (Tromba 4)
Verso mezzodì del Quinto giorno il Discepolo sta guardando una persona che giace morta per terra. Questa persona è stata uccisa con un’arma celeste.

Elemento omologo 15:  Il corpo prostrato (Tromba 5)
Il Sesto giorno, tra le 3.30 e le 7.00 di mattina, il Discepolo sta guardando un corpo umano che giace prostrato per terra. Qualche istante prima di vederlo sul suolo, sente pronunciare intorno a sé parole del salmo 118 della Vulgata.

Elemento omologo 16L’ira divina
Il Sesto giorno, tra le 6.30 e le 10.00 di mattina, si assiste ad una scena in cui è presente per tutto il tempo il Discepolo e dove si verifica questa serie di fatti: 1) si sentono delle voci che pregano in tono pietoso; 2) si sente dire dell’ira divina vendicatrice; 3) si ha la percezione di un gran tremore; 4) si ode una sequenza di parole cantate che terminano con una preghiera di pace.

Elemento omologo 17:  L’invito a salire in cielo
Il Sesto giorno, tra le 18.00 e le 21.30 circa, accade al Discepolo di essere rivolto verso una parte luminosa da dove riceve un segnale sonoro interpretabile come un invito a salire in Cielo, formulato con le parole di Gesù.

Elemento omologo 18:  Gli animali infuocati (Tromba 6)
Il Settimo giorno, tra le 0.30 circa e le 7.00 di mattina, si presenta una scena di alcuni animali che appaiono tutt’ad un tratto su uno sfondo di nubi, vento e fuoco. Gli animali apparsi rappresentano quattro differenti tipi. Tutti gli animali apparsi, o parte di essi, sono degli animali criniti, per i quali si possono definire queste caratteristiche supplementari: sono in fiamme; corrono avanti ed indietro; correndo, non si volgono da nessuna parte.
   Nella scena si sente un gran rumore che proviene dagli animali apparsi. Il vento che tira è l’aquilone.
   Verso la fine della scena si ha l’apparizione di una forma ardente che è circondata da splendore e provoca la caduta per terra di una persona profetica.

2.6.  Ciò che accadde dopo i Sette giorni:

Elemento omologo 19:  Davanti a Dio (Tromba 7)
Al termine della struttura omologa NR/DC, dopo il periodo dei Sette giorni, accade che il Discepolo, pervaso dalla grazia divina illuminatrice, si unisce a Dio; al momento dell’unione, egli vede la divina essenza e raggiunge la perfetta beatitudine, ultimo fine della sua vita.

2.  Conclusioni preliminari
Abbiamo quindi definito una struttura omologa che contiene 19 elementi separati, e cioè: 1 elemento di base che forma la cornice di tutta la struttura omologa, 3 elementi che sviluppano parti della stessa cornice (elementi omologhi 2-4), 15 elementi che seguono lo sviluppo cronologico delle vicende delle due strutture d’origine (elementi omologhi 5-19).
   Considerando la struttura omologa NR/DC da un punto di vista cronologico abbiamo quindi a che fare con una struttura che contiene i seguenti elementi:

un elemento per il periodo prima dei Sette giorni (n. 5)
un elemento per il Primo giorno (n. 6)
un elemento per il Primo e il Secondo giorno insieme (n. 7)
quattro elementi per il Secondo giorno (nn. 8-11)
due elementi per il Quarto giorno (nn. 12-13)(1)
un elemento per il Quinto giorno (n. 14)
tre elementi per il Sesto giorno (nn. 15-17)
un elemento per il Settimo giorno (n. 18)
un elemento per il periodo dopo i Sette giorni (n. 19)
In questa forma cronologica della struttura omologa NR/DC gli elementi 1-4 costituiscono lo sfondo strutturale.
   Sarà dal punto di vista cronologico che consideremo in seguito la struttura omologa definita.
   Ci domandiamo ora se la struttura omologa definita, nella sua forma esposta qui, appaia "nella sua essenza" o meno, cioè se manchi o no di qualche elemento importante prima che si possa dire che sia veramente consumata. Diremmo che qui si tratta di una struttura effettivamente consumata, in quanto, vista come uno sviluppo di una serie di vicende su uno sfondo cronologico, essa comprende: 1) un elemento iniziale, 2) una serie di elementi intermedi, 3) un elemento finale. Ciò che si esige generalmente da una struttura che si sviluppa attraverso un arco cronologico di fatti (si ricordi l’insegnamento di Aristotele (op. cit., p. 87): "il tutto è ciò che ha principio, mezzo e fine"). E che l’elemento iniziale sia veramente da considerarsi iniziale, e viceversa, che l’elemento finale sia veramente da considerarsi finale, si ricava se non altro dal fatto che questi due elementi si collegano perfettamente al principio e alla fine rispettivamente della serie delle sette trombe apocalittiche, quella serie cioè che ha avuto, come abbiamo visto, tanta importanza per tutta la catena di avvenimenti nel Nome della rosa. Riferendoci alla digressione XVI possiamo quindi, con l’aiuto della scala delle trombe, rappresentare la struttura omologa in questo modo sintetizzato:

  tromba 1:
tromba 2:
tromba 3:
tromba 4:
tromba 5:
tromba 6:
tromba 7:
elemento iniziale
elemento intermedio
elemento intermedio
elemento intermedio
elemento intermedio
elemento intermedio
elemento finale
(elemento omologo 5)
(elemento omologo 8)
(elemento omologo 10)
(elemento omologo 14)
(elemento omologo 15)
(elemento omologo 18)
(elemento omologo 19)

In questa forma sintetizzata gli altri elementi omologhi che sono stati definiti secondo l’ordine cronologico, cioè gli elementi 6-7, 9, 11-13, 16-17, entrano come degli elementi accessori. Per lo status degli elementi 1-4 vedi più sopra.
   Se vogliamo sintetizzare ancora, arriviamo infine a questo semplice modello:

elemento iniziale (5) che corrisponde alla tromba 1
elementi intermedi (6-18) fra i quali si trovano le trombe 2-6
elemento finale (19) che corrisponde alla tromba 7

Dunque, da questi schemi risulta chiaro che da un punto di vista apocalittico abbiamo a che fare con una struttura completa in quanto essa comincia da un fatto iniziale, continua con degli elementi intermedi e viene portata a termine – ossia consumata – con un elemento finale. E data l’importanza dei messaggi apocalittici per lo sviluppo generale delle vicende del libro di Eco, ci pare si possa concludere che la struttura omologa definita sia una struttura veramente consumata, cioè portata a termine.
   Ma ciò non toglie che essa potrà essere completata con altri ulteriori elementi i quali, tuttavia, non saranno tali da infirmare gli schemi strutturali già definiti. Non bisogna infatti escludere che tali altri elementi esistano effettivamente. Lo stesso vale in via di principio anche per ogni elemento omologo già definito: sarà sicuramente possibile completarli con altri punti omologhi partendo da altri punti di vista analitici. Il campo è quindi aperto per ulteriori indagini.
   Considerando infine che non pare esagerato definire la struttura omologa NR/DC, quale l’abbiamo definita qui, una struttura di non trascurabile consistenza, riteniamo di poter affermare adesso di aver portato a termine la prima parte dell’obiettivo principale per la traccia della commedia, quella indirizzata a "definire una struttura omologa fra Il nome della rosa e La Divina Commedia" (I-1.1, sez. 1).

3.  Tre riassunti
In questa terza sezione del capitolo faremo tre altri riassunti. Il primo (A) riguarda tutti gli avvenimenti della struttura NR che abbiamo legato, attraverso gli elementi omologhi definiti, ad altrettanti avvenimenti della struttura DC. Negli altri due verranno elencati i più importanti elementi animati o meno che nell’analisi figurano in un modo o nell’altro. Questi elementi sono raggruppati in due serie: oggetti ed altre cose inanimate (riassunto B), personaggi, animali ed altri esseri (riassunto C).
   Ecco il riassunto A.

A.  AVVENIMENTI (SCENE, EPISODI, MOMENTI)
In ordine temporale secondo i Sette giorni NR. Le ore indicate sono approssimative. Per la struttura DC si dà un riferimento alla Commedia o altro luogo. Gli avvenimenti sono numerati 1-17.
   NB. Per chi voglia prendere visione di tutta l’analisi intorno a un dato avvenimento si raccomanda di consultare la posizione indicata nel riferimento. Questa raccomandazione vale in via di principio anche per tutte le altre tabelle di questo lavoro (personaggi, animali, esseri, costruzioni, figure, oggetti o altri elementi significativi).

Struttura NR
Struttura DC
Riferimento
1)  La caduta fatale di Adelmo prima dei Sette giorni (I tromba)
(Antefatto riferito fra l’altro nel cap. "Primo giorno, terza")
La caduta di Lucifero
(Antefatto, a cui si allude qua e là nella Commedia, per es. nell’Inf., XXXIV)
I-2.2.4
(La persona caduta)
2)  Il rapimento di Adso davanti alle sculture del portale della chiesa
(Primo giorno: 12.00-13.00)
La scena con le tre famose belve sul colle "della luce"
(Primo giorno: 6.00-9.00. Inf., I)
I-2.2.5.1
(La visione dei tre esseri orrendi)
3)  L’incontro con Ubertino nella chiesa
(Primo giorno: 12.00-13.00)
L’incontro con Brunetto Latini nel VII cerchio dell’Inferno (Secondo giorno: prima delle 6.00. Inf., XV)
I-2.2.5.2
(L’incontro con lo spirito ar- dente)
4)  Il corpo di Venanzio nel recipiente di sangue (II tromba) (Secondo giorno: 5.30-6.00) Alessandro Magno nel sangue bollente del Flegetonte (Secondo giorno: 4.00-5.00. Inf., XII)(2)
I-2.2.5.3
(La morte nel sangue)
5)  La rissa fra il capo cuciniere e Salvatore nella cucina dell’Edificio (Secondo giorno: 9.00) La rissa fra maestro Adamo e il greco Sinone nella decima bolgia dell’VIII cerchio (Secondo giorno: 14.00-15.00. Inf., XXX)
I-2.2.5.4
(La rissa fra due persone volgari)
6)  Berengario s’immerge avvelenato in una vasca dei balnea (III tromba) (Secondo giorno: 17.15-18.00) Frate Alberigo nel ghiaccio del Cocito in fondo all’Inferno (Secondo giorno: 17.00-18.00. Inf., XXXIII)
I-2.2.5.5
(Il corpo nell’acqua)
7)  La discesa per la prima volta nella Galleria sotterranea (l’ossario) che conduce all’Edificio (Secondo giorno: 18.45-19.30) La discesa di Virgilio e Dante per entrare nella Galleria sotterranea che conduce al Purgatorio (Secondo giorno: 19.30. Inf., XXXIV)
I-2.2.5.6
(La discesa per entrare per la prima volta nella galleria sotter-ranea)
8)  L’incontro fra Adso e la ragazza senza nome nella cucina dell’Edificio (Terzo giorno: terza-quarta ora notturna) Il sogno con Amore e Beatrice nella Vita nuova (quando Dante era giovane) (Vita nuova, cap. III, quarta ora notturna)
I-2.2.2: B1
(Un incontro con una giovane donna)
9)  Lo svenimento di Adso dopo l’incontro con la ragazza (Terzo giorno: notte) Lo svenimento di Dante dopo il racconto di Francesca (Primo giorno: ore notturne. Inf., V)
I-2.2.2: B3
(La caduta come un corpo morto)
10)  L’incontro fra Guglielmo e Ugo da Novocastro (Quarto giorno: primo pomeriggio) L’incontro fra Virgilio e Sordello nel II ripiano dell’Antipurgatorio (Quarto giorno: primo pomeriggio. Purg., VI-VII)
I-2.2.5.7
(Un incontro tra il Maestro e un suo conna- zionale)
11)  Apparizione e fuga improvvisa del gatto nero portato da Salvatore (Quarto giorno: 22.00-23.30) Apparizione e fuga improvvisa del serpente nella Valletta dei principi (Quarto giorno: verso le 19.30. Purg., VIII)
I-2.2.5.8
(Apparizione e fuga di un animale che rappresenta il diavolo)
12)  Il corpo morto di Severino sul pavimento del suo laboratorio (IV tromba) (Quinto giorno: 12.00) La scultura di Briareo folgorato da Giove sul suolo del I girone del Purgatorio (Quinto giorno: 12.00. Purg., XII)
I-2.2.5.9
(La morte per terra)
13)  Malachia prostrato sul pavimento della chiesa (V tromba) (Sesto giorno: 3.30-5.00) Adriano V prostrato sul suolo del V girone del Purgatorio (Sesto giorno: 6.15-7.00. Purg., XIX)
I-2.2.5.10
(Il corpo prostrato)
14)  Il requiem per l’anima di Malachia (Sesto giorno: 9.00-10.00). La liberazione dell’anima di Stazio nel Monte Purgatorio (Sesto giorno: 6.30-10.00. Purg., XX)
I-2.2.5.11
(L’ira divina)
15)  L’apertura del finis Africae (Sesto giorno: 21.00-21.30) La voce lucente ai piedi della scala del Paradiso Terrestre (Sesto giorno: 18.00. Purg., XXVII)
I-2.2.5.12
(L’invito a salire in cielo)
16)  L’apparizione degli animali infuocati nell’ecpirosi, incluso il travolgimento di Alinardo (VI tromba) (Settimo giorno: 0.30-5.00) La visione dei quattro animali nel libro di Ezechiele (attraverso il testo del Purgatorio) (Settimo giorno: 6.20-7.00. Purg., XXIX, Eze., 1)
I-2.2.5.13
(Gli animali infuocati)
17)  Adso si ricongiunge con Dio alla sua morte (ultima tromba) (Dopo i Sette giorni) Il contatto finale fra Dante e Dio nell’Empireo del Paradiso (Dopo i Sette giorni. Par., XXXIII)
I-2.2.6
(Davanti a Dio)

Da questo riassunto possiamo concludere variamente, per es.:

·  che gli avvenimenti della struttura NR sono distribuiti su tutto l’arco temporale dei Sette giorni, inclusi i tempi prima e dopo gli stessi giorni. Ecco infatti un quadro sintetico:

un antefatto avvenuto prima dei Sette giorni
due avvenimenti il Primo giorno
quattro avvenimenti il Secondo giorno
due avvenimenti il Terzo giorno
due avvenimenti il Quarto giorno
un avvenimento il Quinto giorno
tre avvenimenti il Sesto giorno
un avvenimento il Settimo giorno
un avvenimento dopo i Sette giorni
·  che i corrispondenti avvenimenti DC accaduti entro i Sette giorni hanno una distribuzione abbastanza equa fra l’Inferno e il Purgatorio, a cui si aggiunge qualche episodio trovato in altro luogo. Ecco la distribuzione degli avvenimenti DC:
un antefatto avvenuto prima dei Sette giorni (ma accennato nella Commedia)
sette avvenimenti riferiti nell’Inferno
sei avvenimenti riferiti nel Purgatorio
un avvenimento riferito nella Vita nuova che riguarda Dante come persona totale
un avvenimento riferito nei suoi particolari nel libro di Ezechiele ma iniziato attraverso
   un passo del Purgatorio
un avvenimento dopo i Sette giorni riferito nel Paradiso
·  che le corrispondenze temporali degli avvenimenti registrati entro i Sette giorni di ambedue le strutture (2-7, 9-16) sono generalmente parlando buone, e più precisamente:

–  quanto al giorno le corrispondenze sono perfette in 12 su 14 casi; in un caso la deviazione è di un solo giorno (avvenimento 3), e in un altro si ha una deviazione di due giorni (avvenimento 9); ma per questi due avvenimenti le deviazioni sono spiegabili (vedi i commenti di I-2.2.5.2, punto B1 e I-2.2.2, punto B3, rispettivamente);

–  quanto all’ora nei 12 casi di sopra, le corrispondenze sono praticamente perfette in due casi (avvenimenti 10 e 12); buone in due altri (avvenimenti 6-7); in cinque casi si registra una differenza teorica massima di 2-4 ore (avvenimenti 4, 11, 13-15), in tre casi tale differenza è di 6-7 ore (avvenimenti 2, 5, 16).

Per avere un’idea quantitativa delle corrispondenze temporali può essere utile confrontare gli spazi indicati con il tempo totale dei Sette giorni, cioè 168 ore. Uno spazio di 4 ore rappresenta quindi 4/168, ossia il 2,4%, dei Sette giorni. Se lo spazio temporale in cui accade una scena è pari a 4 ore, ciò sarebbe come colpire uno spazio di 2,4 cm su una linea di 1 metro.

·  che la maggior parte degli avvenimenti NR coprono episodi, scene, ecc. veramente importanti per la trama generale del Nome della rosa. Ci riferiamo in primo luogo alle sette trombe apocalittiche (incluse l’ecpirosi e la morte di Adso, l’Ego della narrazione), alla prima discesa nella galleria sotterranea, all’incontro con la ragazza senza nome nella cucina e all’apertura del finis Africae; nell’ambito delle digressioni XIV e XVII viene anche trattato quello che avvenne nel finis Africae l’ultimo giorno: la consumazione della commedia da parte di Jorge e l’inizio dell’incendio catastrofale;

·  che alcuni degli avvenimenti DC riferiti direttamente nella Commedia sono molto conosciuti, per es. la scena con le tre belve dantesche, lo svenimento di Dante dopo il racconto drammatico di Francesca(3), gli incontri con Brunetto Latini (Inferno) e con Sordello (Purgatorio), la rissa volgare tra Sinone e maestro Adamo (Inferno), la discesa di Dante e Virgilio per le costole di Lucifero (Inferno), la fuga del serpente malvagio nella Valletta dei principi (Purgatorio), la liberazione dell’anima di Sordello (Purgatorio), il contatto finale con Dio (Paradiso);

·  che due altri avvenimenti appartenenti alla catena della struttura DC sono famosissimi nel loro genere: il sogno di Dante nella Vita nuova e la visione dei quattro animali di Ezechiele (che rappresenta una fra le più note visioni profetiche di tutto l’Antico Testamento e che anche è ripetuta, a modo suo, nella stessa Apocalisse di San Giovanni).

Ecco ora i riassunti B e C:

B.  OGGETTI ED ALTRE COSE INANIMATE
Elencati a partire dalle tappe del cammino oltretombano di Dante (qui nella seconda colonna), ad eccezione del primo oggetto che rappresenta in modo generale i due territori delle rispettive vicende. Gli elementi scelti hanno prevalentemente riferimenti topografici ed ambientali.

Struttura NR
Struttura DC
Riferimento
Tutta l’abbazia La parte terrestre del mondo oltretombano dantesco
I-2.1: B1
(Carattere generale dei luoghi)
Le arcate istoriate del portale della chiesa La selva oscura prima del cammino di Dante
I-2.2.5.1: B4
(Teatro delle scene, la selva)
Il timpano della chiesa Il colle con le tre belve
I-2.2.5.1: B4
(Teatro delle scene)
Il portale dell’abbazia La porta dell’Inferno
I-2.2.3: B4
(La porta monumentale)
L’abisso sotto il torrione orientale (con il Fons Adae) dell’Edificio L’Inferno
I-2.2.4: B2.1
(Posizione dei luoghi)
Il puzzo dello strame sotto il torrione orientale dell’Edificio, la notte della morte di Adelmo Il puzzo dell’Inferno (che si sente praticamente dappertutto nell’Inferno, ma con qualche variazione di odore)
I-2.2.4: B2.2 (Esalazioni dei luoghi)
Il recipiente di sangue, la mattina della morte di Venanzio Il Flegetonte dell’Inferno
I-2.2.5.3: A
(La morte nel sangue)
La "selva" e la "landa disperata" sulle arcate del portale della chiesa La selva dei suicidi e l’arena arsa dei bestemmiatori nell’Inferno
I-2.2.5.2: B2
(Il luogo silvestre e la landa disperata)
Il pozzo dentro l’Edificio Il pozzo dei giganti dell’Inferno
I-2.2.3: B2
(Il pozzo collocato assialmente rispetto alle moli)
Il vento della notte in cui muore Adelmo Il vento in fondo all’Inferno
I-2.2.4: B2.4
(Condizione atmosferica dei luoghi)
La neve ghiacciata sotto il torrione orientale dell’Edificio, la notte della morte di Adelmo Il ghiaccio del Cocito in fondo all’Inferno
I-2.2.4: A
(La persona caduta)
Lo strame sotto il torrione orientale dell’Edificio, la notte della morte di Adelmo Le "festuche" (anime) nel ghiaccio del Cocito
I-2.2.4: B2.3
(Gli oggetti aventi l’apparenza di fuscelli di paglia)
La parte interna dei balnea Il fondo dell’Inferno
I-2.2.5.5: B2
(Luogo delle scene)
La scala che porta alla Galleria sotteranea fra la chiesa e l’Edificio Le costole di Lucifero in fondo all’Inferno
I-2.2.5.6: B2
(Caratteristiche di ciò lungo cui scendono)
La Galleria sotterranea stessa La Galleria sotterranea che va dal centro del mondo fino all’isola del Monte Purgatorio
I-2.2.3: B3
(La galleria sotterranea che va alle moli)
Il rapido movimento dei topi nell’ossario (la Galleria sotterranea) Il piccolo fiume di Lete il cui percorso comincia nel Paradiso Terrestre e finisce nella Galleria sotterranea
I-2.2.5.6: B3
(Quello che accade dopo la discesa)
L’Edificio nel suo insieme Il Monte Purgatorio
I-2.2.3: B1
(Le moli con il paradiso terrestre)
Il chiostro abbaziale La Valletta dei principi nell’Antepurgatorio
I-2.2.5.8: B4
(Topologia dei luoghi delle scene)
Il Fons Adae della biblioteca Il Paradiso Terrestre in cima al Monte Purgatorio
I-2.2.3: B1.1
(Definizione delle moli)


C.  PERSONAGGI, ANIMALI ED ALTRI ESSERI
Elencati a partire dalle tappe del cammino oltretombano di Dante, all’infuori di Beatrice che introduce la galleria DC.
  NB.  A parte le posizioni indicate nei riferimenti ci sono naturalmente anche altri luoghi a cui si potrebbe riferire. In molti casi i riferimenti coincidono, per ovvie ragioni, con quelli delle precedenti tabelle.


Struttura NR
Struttura DC
Riferimento
La ragazza senza nome Beatrice
(attraverso Dante giovane e Vita nuova)(4)
I-2.2.2: B1
(Un incontro con una giovane donna)
Adso Dante
(tutto il cammino)
I-2.2.2
(La persona del discepolo)
Animali ed altri esseri nel portale e sul timpano della chiesa Le tre belve dantesche
(sul colle "della luce" prima di entrare nell’Inferno)
I-2.2.5.1
(La visione dei tre esseri orrendi)
Guglielmo Virgilio
(dal colle con le tre belve fino al Paradiso Terrestre)
I-2.2.1
(La persona del maestro)
Venanzio Alessandro Magno
(Inferno, VII cerchio, I girone)
I-2.2.5.3
(La morte nel sangue)
Ubertino Brunetto Latini
(Inferno, VII cerchio, III girone)
I-2.2.5.2
(L’incontro con lo spirito ardente)
Il capo cuciniere Maestro Adamo
(Inferno, VIII cerchio, X bolgia)
I-2.2.5.4
(La rissa fra due persone volgari)
Salvatore Il greco Sinone
(Inferno, VIII cerchio, X bolgia)
I-2.2.5.4: B2
(L’esordio delle liti)
Berengario Frate Alberigo
(Inferno, Cocito, Tolomea)
I-2.2.5.5
(Il corpo nell’acqua)
Adelmo Lucifero
(Inferno, Cocito, Giudecca)
I-2.2.4
(La persona caduta)
Ugo da Novocastro Sordello
(Antipurgatorio, II ripiano)
I-2.2.5.7
(Un incontro tra il Maestro e un suo connazionale)
Il gatto nero di Salvatore Il malo serpente insinuatosi nella Valletta dei principi (Antipurgatorio, Valletta dei principi)
I-2.2.5.8
(Apparizione e fuga di un animale che rappresenta il diavolo)
Gli arcieri del re di Francia Gli "astor celestïali" di Maria a guardia della Valletta dei principi
(Purgatorio, Valletta dei principi)
I-2.2.5.8: B3
(Le guardie armate presenti nelle scene)
Severino Il gigante Briareo
(Purgatorio, I girone)
I-2.2.5.9
(La morte per terra)
Malachia Adriano V
(Purgatorio, V girone)
I-2.2.5.10
(Il corpo prostrato)
Alinardo Ezechiele (attraverso il libro del profeta a cui si riferisce nel Purgatorio)
(Purgatorio, Paradiso Terrestre)
I-2.2.5.13: B6
(La persona profetica che cade per terra)
Gli animali sparsi sulla corte dell’abbazia la notte dell’ecpirosi I quattro animali della visione profetica di Ezechiele (a cui si riferisce nella Commedia)
(Purgatorio, Paradiso Terrestre)
I-2.2.5.13
(Gli animali infuocati)
Brunello, aureolato di fuoco La forma ardente ("figura d’uomo") della stessa visione di Ezechiele
(Purgatorio, Paradiso Terrestre)
I-2.2.5.13: B6
(La persona profetica che cade per terra)
Dio Dio
(Paradiso, Empireo)
I-2.2.6
(Davanti a Dio)

Anche per i riassunti B e C si possono fare delle conclusioni rilevanti. Ma ci limitiamo a osservare quanto segue:

–  in tutt’e due le strutture d’origine si reperiscono oggetti, persone, ecc. di primo piano. Basta guardare i riassunti stessi;(5)

–  per quanto riguarda gli oggetti del riassunto B si noti che coprono tutto il cammino di Dante insieme con Virgilio durante i Sette giorni: dalla selva selvaggia e il colle con le tre belve, attraverso la porta dell’Inferno, poi tutto l’Inferno con il Flegetonte, la selva dei suicidi, l’arena con la pioggia di fuoco, il pozzo dei giganti, il Cocito, la Galleria sotterranea con l’ultima parte del fiume Lete, fino al Monte Purgatorio con l’Antipurgatorio (inclusa tra l’altro la Valletta dei principi) e il Purgatorio vero e proprio, e in ultimo si raggiunge il Paradiso Terrestre. Per dar carattere particolare all’Inferno si possono anche aggiungere il lezzo infernale e il vento dell’ultimo cerchio con Lucifero.

4.  Potenzialità creativa della struttura omologa definita
Prima di concludere il capitolo vorremmo fare qualche considerazione. In primo luogo accenniamo ad un aspetto creativo della struttura omologa NR/DC come è stata definita qui: a partire da questa struttura – che di per sé costituisce un sistema di fatti talvolta contingenti in confronto alle due strutture d’origine – potremmo non solo ricostruire le strutture NR e DC, ma anche costruire altre nuove strutture (ossia storie), che potrebbero essere più o meno complesse, a seconda delle nostre preferenze personali; diremmo anzi che in teoria sarebbe possibile creare "novissime" (ma distorte) versioni sia del Nome della rosa che della Divina Commedia. Il che, tuttavia, sarebbe un lavoro di Erostrato (cfr. in merito anche III-1, sez. 2f).
   Secondariamente vorremmo invitare coloro che si domandano che cosa abbiamo raggiunto con la definizione della struttura NR/DC, a continuare la lettura con il capitolo I-3.

Note

(1)  Se pare strano non trovare alcun elemento per il Terzo giorno, rispondiamo che ciò dipende dal fatto che da un punto di vista drammatico il Terzo giorno del cammino di Dante è praticamente vuoto; come si vede dalla tabella III, quel giorno è infatti dedicato interamente (dal suo inizio verso le 7.30 fino a mezzanotte) alla salita per la galleria sotteranea che conduce al Monte Purgatorio. Ma di legami fra il Terzo giorno del Nome della rosa e le vicende di Dante ce ne sono tuttavia: si pensi in primo luogo all’incontro di Adso con la fanciulla e al suo grido del "corpo morto" dopo l’incontro, avvenimenti che abbiamo utilizzato per la definizione del Discepolo (vedi I-2.2.2, punti B1 e B3).

(2)  Si noti che in questa tabella Alessandro Magno (canto XII) viene dopo Brunetto Latini (canto XV). Ciò dipende, come si vede, dal fatto che nel Nome della rosa Ubertino da Casale (la persona che corrisponde a Brunetto) è introdotto già il Primo giorno, disturbando così lievemente il ritmo della distribuzione degli eventi sul tempo lineare (vedi in proposito I-2.2.5.2, punto B1, dove per il resto si suggerisce una spiegazione di tale "disturbo" temporale).

(3)  Anche se Paolo, fratello del signore di Rimini e amante di Francesca, non rientra tra i personaggi utilizzati per la struttura omologa NR/DC, possiamo tuttavia, eventualmente, trovarne un’eco in uno dei precedenti bibliotecari dell’abbazia: Paolo da Rimini, il quale è anche descritto come un "lettore vorace" (Nome, p. 443); e come tale era certo uso a leggere anche "per diletto". (Per lo svenimento di Dante e le reletive parole ("e caddi come ecc."), vedi del resto nota 1 di sopra.)

(4)  Ricordiamo che la ragazza ha preso, o almeno toccato, anche altre maschere all’infuori di quella di Beatrice, come quella della vergine nera del Cantico dei Cantici (digressione VI), della moglie di Putifarre (I-2.2.5.4, punto B4.4), dello stesso Dio, che lei rappresenta metaforicamente nell’unione amorosa con Adso (digressione V). Tutte queste maschere, portate o solo toccate che siano, costituiscono quindi un indizio eloquente che la ragazza nel romanzo di Eco è da considerare come un’attrice dotata di qualità drammatiche veramente straordinarie: donna accesa dall’amore – donna lasciva e seducente – meretrice – vergine innamorata – donna angelica – donna che rappresenta la divinità stessa. Per sostenere bene questi ruoli è forse meglio non avere nome.

(5)  Come si osserva, nella galleria dei personaggi del Nome della rosa manca un nome importante che in qualche modo è presente in tutto il libro senza però presentarsi davvero: è l’eresiarca Dolcino. Sul conto di lui possiamo dire che ha una parte assai importante in una catena di vicende che si potrebbe chiamare complotto gnostico: vedi digressione XVII. Anche Remigio e Jorge avranno ruoli di primo piano in quel complotto. Per questi due si aggiunge che li incontreremo di nuovo nella definizione della struttura omologa NR-bis/TR, così come rivedremo anche altri personaggi importanti del romanzo i quali hanno controparti intertestuali nelle Troiane di Euripide, completando così l’elenco delle dramatis personae della nostra analisi.

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